S come Sanità (nel caos)

LE PROMESSE MANCATE DEL PD NELLA SANITA’ LAZIALE

Con l’arrivo della stagione fredda e di conseguenza l’influenza e una ripresa del covid la sanità del Lazio è (ri) piombata nel caos. 

Sono quotidiane le denunce sulle attese infinite al pronto soccorso unite a liste d’attesa “sine fine” per le visite specialistiche. Queste ultime costringono sempre più spesso i cittadini laziali a ricorrere a strutture private, a spese proprie, per vedersi riconosciuto il diritto costituzionale alla salute.

A fronte di tale “vita reale” fa abbastanza storcere il naso come l’attuale assessore regionale alla sanità D’Amato, candidato di Calenda e a traino del PD per le prossime elezioni regionali  dipinga il Lazio, che ha governato negli ultimi 10 anni, quale eccellenza nazionale nella Sanità.

Nei pronto soccorso regionali mancano oltre 400 unità in organico, suddivise tra 50 centri di Pronto soccorso e poiché la medicina territoriale più a soddisfare l’enorme domanda di assistenza sanitaria molti dei loro pazienti finiscono per rivolgersi ai Pronto soccorso intasando una struttura di per sé fragile già in tempi pre-covid

La soluzione-filtro al caos dei Pronto Soccorso doveva essere quella delle "Case della Salute" ma ad oggi tale promessa è rimasta sulla carta dove il dimissionario presidente Zingaretti aveva promesso  di aprire 48 case della salute entro fine 2014, di cui 15 a Roma (una per ogni municipio). 

Ma oggi ce ne sono solo 22, di cui solo 6 o 7 funzionano davvero le altre sono poliambulatori specialistici dove devi aspettare anche 9 mesi per un’ecografia. Nella Capitale le case della salute in funzione sono appena 7 e nello specifico quelle di Prati, Torrenova, Ostia, Santa Caterina, Labaro-Prima Porta, via Antistio e Nuova Regina Margherita, meno del 50% di quanto promesso.

La situazione peggiora drasticamente se si esce dal perimetro della capitale dove nelle provincie non sono assolutamente rispettati i livelli essenziali di servizio sanciti dal Ministero di 3 posti letto per 1000 abitanti posizionando realtà come Viterbo e Rieti a pari merito con lo Zambia

Data tale situazione non stupisce che il lancio della campagna per le Regionali del PD sia stata fatta presso il comitato elettorale di Gualtieri il quale fresco di elezione promise  una “Roma pulita entro Natale (2021)“ e il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti per il degrado in cui versa la capitale, una fallimentare operazione  costata ai romani 40 milioni di euro.

Valerio Rositani

Imprenditore nel settore degli accessori moda made in Italy integrati con NFT con il marchio Valni e l’app di cucina smarterchef.io basata su intelligenza artificiale

Laureato in Economia Aziendale a Roma3 ed MBA all'università di Pechino ha studiato e lavorato in Italia, Polonia, UK, Svizzera, Stati Uniti e Cina.

Appassionato di design, tecnologia, cucina, politica ed economia in Fratelli d’Italia Roma segue l’ideazione e l’implementazione della strategia digitale.

Indietro
Indietro

B come Buco (di bilancio)

Avanti
Avanti

F come Fascia (al Verde)