FDI Roma

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M come Mobiltà

ROMA IMMOBILE

La Mobilità o forse meglio dire “l’immobilità” è un problema che sottrae centinaia di ore l’anno ai romani anche per il più semplice degli spostamenti.

Io slogan della “città dei 15 minuti”, con assessorato apposito (sic), mutuato dalla campagna per le comunali di Parigi farebbe tenerezza se non urlasse vendetta quando messo a confronto con le infrastrutture della capitale.

Basti pensare che Parigi conta ben 16 linee di metropolitane (SEDICI!!!I) rispetto a Roma dove in tutto ve ne sono 2 e ½ (la C) e dove quest’ultima nonostante I ripetuti annunci promesse e convegni del sindaco Gualtieri e dell’assessore alla mobilità Patanè non vedrà l’arrivo a piazza Venezia se non dopo il 2026 e lo stesso vale per il tram Termini- Cornelia che sarà pronto (forse) per fine 2027, entrambe quindi ben oltre il termine del Giubileo a Natale 2025.

Ma anche quanto le opere sono semplici intersezioni pedonali, come tra la metro A e la metro C presso la stazione di S.Giovanni e consistono in poco più di 300 metri pedonali, i tempi di costruzione previsti sono di circa 3 anni costringendo cosi gli utenti ad un tortuoso e dispendioso viaggio di uscita dalla metro A per poi rientrare nella metro C

A tale impressionante inadeguatezza alla programmazione e gestione delle nuove opere, che in un paese serio avrebbe fatto sollevare non solo qualche sopracciglio si accompagna l’incapacità di gestire il quotidiano espresso dallo status da catacombe delle stazioni della metropolitana tra neon guasti, scale mobili in eterna riparazione e bagni chiusi (quando ci sono) oltre al “salto del tornello” in stazioni lasciate a se stesse dai gabbiotti tristemente abbandonati un’offesa a chi regolarmente paga il servizio.

Quotidianamente I cittadini devono subire l’umiliazione di attese da treno regionale come se spostarsi per la città fosse una gentile concessione dell’inquilino di palazzo senatorio e non un diritto di utenti che pagano sia direttamente attraverso l’abbonamento che indirettamente con le tasse per ripianare il budget eternamente in rosso di Atac la cui proprietà fa capo al comune un servizio indegno per la Capitale d’Italia

Capitolo a parte è lo status del trasporto su gomma e tram che non seguono alcuna tabella di orario e arrivano “senza fretta” quando possono (se non vanno a fuoco) come se il tempo dei cittadini in paziente e sconsolata attesa non avesse valore.

Tale stimolo ha l’obiettivo di riportare alla concretezza l’azione politica della giunta Gualtieri attravrso un serio ascolto dei bisogni dei romani, uscendo dai convegni e impegnadosi a mettere in atto le promesse contenute nel programma elettorale (pagine 43-48) in quanto una città che non si muove incrementa le diseguaglianze tra centro e periferia e lentamente muore.

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