D come DOTTRINA (Gender)

LE SCUOLE ROMANE E LA DOTTRINA DI GENERE: L'IMPORTANZA DEL CONSENSO INFORMATO

In Campidoglio, la questione dell'educazione di genere nelle scuole materne ed elementari di Roma è diventata un argomento delicato. Su tale argomento, su stimolo della consigliera regionale FDI Chiara Iannarelli, il gruppo consiliare capitolino di Fratelli d’Italia  ha portato all'attenzione del consiglio comunale la preoccupazione espressa da molti genitori che  lamentano un approccio educativo che veicola, concetti confusi e fuorvianti relativi all'educazione sessuale e affettiva dei loro figli. A seguito dell’accesso agli atti della consigliera Francesca Barbato Il gruppo ha presentato una mozione a prima firma Federico Rocca per chiedere l'introduzione del consenso informato dei genitori in queste tematiche così sensibili. Purtroppo, questa proposta è stata respinta a causa dell'indirizzo ideologico prevalente in Campidoglio, dominato dalla sinistra, che sembra privilegiare un approccio fluido piuttosto che fornire ai giovani punti di riferimento certi e stabili. La questione, quindi, resta aperta e merita un'analisi più dettagliata.

La Dottrina Gender: un dibattito aperto

Il centro del dibattito è la cosiddetta Dottrina Gender. Cosa è esattamente? Il termine "gender" deriva dall'inglese e viene utilizzato per distinguere il sesso biologico (maschio o femmina) dall'identità di genere (sentirsi uomo o donna o altro). La Dottrina Gender sostiene che l'identità di genere di una persona non è strettamente legata al suo sesso biologico, ma è una costruzione sociale e personale. Questo concetto, che ha radici nello studio accademico e nella ricerca, è diventato un tema di dibattito pubblico, spesso alimentato da interpretazioni fuorvianti o sensazionalistiche.

L'educazione affettiva e sessuale nelle scuole materna e primaria: è davvero il momento giusto?

Sebbene l'educazione affettiva e sessuale sia fondamentale per lo sviluppo psicosociale dei giovani, sussiste un interrogativo: è davvero il momento giusto per introdurre tali temi in scuola materna e primaria? Gli esperti dell'educazione, sottolineano l'importanza di introdurre questi temi in modo graduale, adeguato all'età del bambino e rispettoso del suo ritmo di sviluppo. L'infanzia è un periodo delicato e cruciale per la formazione della personalità, dove i bambini iniziano appena a prendere consapevolezza della propria identità, inclusa quella sessuale.

Il diritto dei genitori: il consenso informato

Una mozione è stata presentata all'assemblea capitolina dal gruppo di Fratelli d’Italia a prima firma di Federico Rocca con la collaborazione della consigliera Francesca Barbato che ha provveduto all’accesso agli atti . La mozione chiedeva l'introduzione di una convenzione tra Roma Capitale e le scuole del territorio, con l'obiettivo di richiedere il consenso informato da parte dei genitori su temi così delicati. I genitori, infatti, dovrebbero avere il diritto e la responsabilità primaria di educare i propri figli su questioni complesse come l'identità di genere.

La risposta della politica: una questione di rispetto

Sfortunatamente, la mozione è stata bocciata, respinta con motivazioni legate a rivendicazioni ideologiche. Questa decisione sembra ignorare il fatto che i giovani, in un mondo sempre più complesso e fluido, hanno bisogno di punti fermi, di risposte chiare, di un approccio equilibrato e rispettoso nei confronti della loro crescita.

Il bisogno di punti fermi: i giovani al centro

Un'indagine recente condotta dal Centro Studi Sociali, dimostra come la necessità di avere punti di riferimento ben definiti sia fondamentale per i giovani. Le famiglie romane e i loro figli, in particolare, vivono una realtà quotidiana fatta di incertezze, non solo sul fronte dell'educazione sessuale e affettiva ma anche di una città in crisi.

La politica a Roma: è il momento di gestire le priorità

Intanto, la Capitale soffre sotto il peso di problemi molto più concreti: rifiuti ammassati per le strade, trasporti inefficienti, una città nel caos. Eppure, il dibattito in Campidoglio sembra concentrarsi su questioni ideologiche, anziché gestionali. Queste questioni, così delicate e cruciali per il futuro dei più giovani, non dovrebbero essere strumentalizzate per finalità politiche dalla sinistra, ma trattate con la dovuta serietà e considerazione. L'attenzione del partito democratico, che è maggioranza in Campidoglio dovrebbe essere concentrata sulla gestione della città e sulla risoluzione dei problemi concreti che affliggono la vita quotidiana dei cittadini romani ma in mancanza di idee e divisi tra loro preferiscono opporsi ideologicamente per poter così dare segni di vita ai loro elettori, sommersi dai rifiuti, 

Un passo indietro per fare due passi avanti

In conclusione, la questione della Dottrina Gender nelle scuole di Roma non è da sottovalutare. Ma la chiave sta nel gestire con equilibrio, rispetto per l'età e la maturità dei bambini e riconoscendo il ruolo fondamentale dei genitori. L'introduzione precipitosa di questi temi può creare più confusione che chiarezza. Forse, un passo indietro può permettere di fare due passi avanti, con maggiore consapevolezza e rispetto per i nostri bambini. Prima di affrontare con coraggio temi così delicati, forse, sarebbe utile ricordare che Roma ha bisogno di essere gestita con competenza e attenzione, per i cittadini di oggi e per quelli di domani. 

Valerio Rositani

Imprenditore nel settore degli accessori moda made in Italy integrati con NFT con il marchio Valni e l’app di cucina smarterchef.io basata su intelligenza artificiale

Laureato in Economia Aziendale a Roma3 ed MBA all'università di Pechino ha studiato e lavorato in Italia, Polonia, UK, Svizzera, Stati Uniti e Cina.

Appassionato di design, tecnologia, cucina, politica ed economia in Fratelli d’Italia Roma segue l’ideazione e l’implementazione della strategia digitale.

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